Annuario degli enti di previdenza 2024

Obiettivo e valore aggiunto dello studio

Da dieci anni PPCmetrics SA pubblica l’“annuario degli enti di previdenza”. Lo studio analizza sistematicamente i dati strutturali degli istituti di previdenza svizzeri. Il documento si basa su un Peer Group ampio e rappresentativo di 334 enti di previdenza con un patrimonio di previdenza accumulato di CHF 866 miliardi e oltre 4.3 milioni di assicurati. La raccolta dei dati da parte di PPCmetrics è stata effettuata per la prima volta nel 2008, il che significa che per l’analisi è disponibile uno storico di 16 anni.

Pubblicazione “Analisi dei conti annuali degli enti di previdenza”


Risultati principali

I principali risultati dello scorso esercizio possono essere riassunti come segue:

Corresponsione capitale di risparmio assicurati attivi

Il 2023 ha reso possibile una corresponsione media del +2.16% (mediano: 1.88%). Con circa il 75%, la maggior parte degli istituti di previdenza ha assegnato una corresponsione superiore al saggio minimo LPP pari a 1.00% (cfr. capitolo 2).

Tema speciale A: Corresponsione accumulata su 10 anni

Nonostante il prolungato contesto di bassi tassi di interesse, gli enti di previdenza svizzeri sono riusciti a generare in media negli ultimi 10 anni (periodo: dal 2014 al 2023) un rendimento assoluto nettamente positivo. Gli istituti di previdenza hanno trasferito una parte sostanziale del successo dei loro investimenti agli assicurati attivi sotto forma di corresponsione del capitale di risparmio. In media, è stata raggiunta una corresponsione accumulata di circa 25.07% (2.26% p.a.). nello stesso periodo, un ente di previdenza che avesse assegnato ogni anno interessi in linea con il saggio minimo LPP, avrebbe distribuito una corresponsione accumulata pari a poco meno della metà (12.11% rispettivamente 1.15% p.a.). Rispetto al saggio minimo LPP, ciò si traduce in una corresponsione aggiuntiva media di circa +12.96 punti-% rispettivamente +1.11 punti-% p.a. (cfr. capitolo 3).

Tasso d’interesse tecnico

Mentre il livello dei tassi d’interesse è sceso di circa ‑0.92 punti-% nel 2023, il tasso d’interesse tecnico medio è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 1.63%. La dispersione dei valori è rimasta ampia (minimo: 0.00%, massimo: 2.75%). Nel 2023, come nel periodo dal 2019 al 2021, la corresponsione media è stata superiore al tasso d’interesse tecnico medio. Nell’analisi a lungo termine (2008–2023), il tasso d’interesse tecnico medio è stato pari a 2.52% e la corresponsione media per gli assicurati attivi è stata pari a 2.10% (cfr. capitolo 4).

Rendimento degli investimenti e corresponsione capitale di risparmio 2023

Il rendimento assoluto medio di tutti gli istituti di previdenza analizzati nel 2023 è stato di circa +5.45% (minimo: +0.25%, massimo: +10.52%). La relazione tra il rendimento assoluto e la corresponsione è stata positiva nel 2023, ma spiegava solo una piccola parte della dispersione, ossia altri fattori, come la situazione finanziaria o la capacità di rischio, hanno avuto un’influenza più significativa sulla corresponsione (cfr. capitolo 5).

Rendimenti assoluti e dimensione degli istituti di previdenza negli ultimi 5 anni

I rendimenti accumulati sugli ultimi cinque anni sono stati positivi per tutti gli enti analizzati. Secondo la presente analisi, le dimensioni del patrimonio non hanno avuto un’influenza sistematica sui risultati assoluti degli enti di previdenza nel periodo in esame (cfr. capitolo 6).

Rendicontazione sugli sforzi legati alla sostenibilià

La percentuale di istituti di previdenza che rapportano sulla sostenibilità è salita di quasi la metà nell’esercizio 2023. Inoltre, in seguito all’introduzione dello standard di reportistica ESG dell’ASIP, gli enti di previdenza pubblicano sempre più spesso dati quantitativi ESG relativi ai loro portafogli azionari e obbligazionari (aumento da 11% nel 2022 a 19% nel 2023). Gli sforzi in materia di “engagement” continuano a godere di grande popolarità (38%) e sono leggermente più diffusi degli approcci basati su liste di esclusione (35%) (cfr. capitolo 7).

Tema speciale B: Analisi dei conti annuali per mezzo di un modello di intelligenza artificiale (“AI”) — temi di tendenza

Per la prima volta, PPCmetrics ha analizzato i rapporti annuali basandosi su un modello di intelligenza artificiale (AI). L’analisi mostra quali sono le tendenze e gli argomenti che preoccupano gli istituti di previdenza. Nel 2023, gli enti di previdenza si sono occupati in particolare di temi come il “grado di copertura”, la “corresponsione” e l’“inflazione”, il che indica che i compiti fondamentali di un istituto di previdenza (garantire una buona corresponsione e una cassa stabile) sono ancora presi molto sul serio dagli enti. Anche l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e le incertezze geopolitiche in corso si riflettono nei termini analizzati e mostrano le difficoltà dell’anno passato (cfr. capitolo 8).

Evoluzione del grado di copertura dall’inizio del 2024

Nel 2022 il grado di copertura tecnico medio degli istituti di previdenza analizzati ha subito, in un contesto storico, un forte calo. Tuttavia, all’inizio del 2023 si è osservata una ripresa. Dall’inizio del 2024, il grado di copertura tecnico degli enti di previdenza del Peer Group ha continuato a crescere grazie ai rendimenti positivi degli investimenti pari in media a +6.90% (YTD 2024: al 23.08.2024). Al 23.08.2024, il grado di copertura tecnico medio degli istituti di previdenza analizzati era pari a 117.1%, mentre il grado di copertura economico medio era leggermente inferiore, pari a 114.0% (cfr. capitolo 9).

Spese di gestione patrimoniale

Rispetto all’anno scorso, nel 2023 i costi medi di gestione patrimoniale sono scesi a 0.41% (2022: 0.49%). Una possibile ragione per la riduzione dei costi di gestione patrimoniale rispetto all’anno precedente potrebbe risiedere nel fatto che nel 2022 sono state pagate commissioni legate alla performance più elevate (derivanti dai buoni risultati del 2021) nell’ambito degli investimenti alternativi (private equity e infrastrutture). Un’altra ragione potrebbe essere rappresentata dalle economie di scala dovute all’aumento del patrimonio investito, il che significa che i costi sostenuti sono inferiori in termini relativi. L’indice di trasparenza delle spese è rimasto a un livello molto alto. La struttura dei costi presentata conferma e sottolinea la forte concorrenza dei prezzi nella gestione patrimoniale istituzionale in Svizzera (cfr. capitolo 10).

Aliquote di conversione

L’aliquota di conversione media degli enti di previdenza analizzati è scesa leggermente a 5.26% nel 2023 (2022: 5.33%). Tenendo conto del livello dei tassi d’interesse a fine 2023, l’aliquota di conversione economicamente neutra sarebbe pari a 4.12%. Ciò significa che, da un punto di vista economico, per il finanziamento delle rendite future continuerà ad essere necessario più capitale rispetto a quello disponibile al momento del pensionamento (cfr. capitolo 11).

Altri indicatori

A fine 2023, la netta maggioranza degli istituti di previdenza (circa 71%, 2022: 70%) utilizzava tavole generazionali. Le maggiori variazioni a livello di strategia d’investimento media si sono verificate nelle obbligazioni in valuta estera (-0.9 punti-%). Un confronto a lungo termine (dal 2015) mostra uno spostamento medio delle strategie dal segmento obbligazionario a quello immobiliare e degli investimenti alternativi. Complessivamente, circa un ente di previdenza su quattro ha superato almeno uno dei limiti di categoria dell’OPP 2 a fine 2023. Il superamento dei limiti OPP 2 è consentito, ma deve essere spiegato in modo esaustivo nel conto annuale (cfr. capitolo 12).

Ziel und Mehrwert der Studie

Die PPCmetrics AG veröffentlicht mit der vorliegenden Publikation zum achten Mal die Studie «Analyse der Geschäftsberichte von Pensionskassen». In der Studie werden systematisch Strukturdaten von Schweizer Vorsorgeeinrichtungen analysiert. Die Studie stützt sich auf eine breite und repräsentative Peer Group von 311 Pensionskassen mit einem kumulierten Vorsorgevermögen von CHF 816 Mrd. und über 3.8 Mio. Versicherten. Neben den bereits im Vorjahr gezeigten Auswertungen werden in diesem Jahr in einem zusätzlichen Kapitel der Zinsanstieg seit Jahresbeginn 2022 und die Auswirkungen auf Schweizer Pensionskassen analysiert.

 

Download der Studie

 

Zentrale Ergebnisse

Die wesentlichen Ergebnisse der vorliegenden Publikation lassen sich für das vergangene Geschäftsjahr wie folgt zusammenfassen: 

 

Effektive Verzinsung

Das gute Anlagejahr 2021 ermöglichte die durchschnittlich höchsten Verzinsungen seit Beginn der Datenerhebung durch PPCmetrics im Jahr 2008. Die durchschnittliche Verzinsung betrug dabei 3.79%. Mit rund 90% hat eine grosse Mehrheit der Vorsorgeeinrichtungen eine Verzinsung über der BVG-Mindestverzinsung von 1.00% gesprochen (vgl. Kapitel 2).

 

Absolute Rendite

Das Anlagejahr 2021 war von hohen Kursgewin-nen bei den Aktien sowie steigenden Inflations-erwartungen bei gleichzeitig tiefem Zinsumfeld geprägt. Die durchschnittliche absolute Rendite der betrachteten Vorsorgeeinrichtungen betrug im Jahr 2021 +7.97% (Min: ‑0.85%, Max: +13.92%). Der Zusammenhang zwischen der absoluten Rendite und der Verzinsung war im Jahr 2021 positiv, erklärte aber nur einen geringen Teil der Streuung, d.h. andere Faktoren, wie z.B. die Risikofähigkeit, hatten einen wesentlicheren Einfluss auf die Verzinsung (vgl. Kapitel 4).

 

Absolute Rendite/Grösse von Pensionskassen

Im Betrachtungszeitraum über die letzten drei Jahre hatte die Vermögensgrösse gemäss der vorliegenden Analyse keinen systematischen Einfluss auf die absoluten Ergebnisse der Vorsorgeeinrichtungen. Wie in den Vorjahren wirkten sich Anlagestrategien mit einer hohen Aktienquote positiv aus. Durchschnittlich resultierten im Dreijahreszeitraum ausschliesslich positive annualisierte Renditen (vgl. Kapitel 5). 

 

Risikotragender Deckungsgrad

Der risikotragende Deckungsgrad misst die effek-tive finanzielle Situation der Pensionskassen aus Sicht der Risikoträger transparent und vergleich-bar. Der durchschnittliche risikotragende Deckungsgrad der Vorsorgeeinrichtungen im System der Vollkapitalisierung stieg im letzten Jahr aufgrund der positiven absoluten Renditen von 103.2% (2020) auf 118.5% (2021). Auch der durchschnittliche ausgewiesene technische Deckungsgrad per Ende 2021 ist gegenüber dem Vorjahr (2020: 111.6%) auf 115.9% angestiegen, was u.a. mit den positiven absoluten Renditen und dem Übertreffen der Sollrenditen erklärt werden kann (vgl. Kapitel 7).

Seit Jahresbeginn 2022 sind die Verfallsrenditen der 10-jährigen Schweizer Bundesobligationen von ‑0.14% auf rund +1.08% (Stand: 13.09.2022) gestiegen. Ein Grund für dieses volatile Zinsumfeld war primär die Erwartung der Marktteilnehmer, dass die Zentralbanken die Leitzinsen erhöhen würden, um die gestiegene Inflation zu bekämpfen. Zusätzlich führten Befürchtungen einer Deglobalisierung, von Rohstoffengpässen im Zuge des Ukraine-Kriegs sowie Rezessionsängste zu negativen Gesamtrenditen der meisten Anlagekategorien. Schweizer Pensionskassen haben bis am 13.09.2022 eine durchschnittliche geschätzte Rendite von ‑10.4% verzeichnet. Damit hat sich auch ihr durchschnittlicher technischer Deck-ungsgrad per 13.09.2022 auf schätzungsweise 106.1% (Rückgang um rund ‑14%-Punkte) verringert. Der ökonomische Deckungsgrad hat sich hingegen weniger stark verändert (Rückgang um rund ‑8%-Punkte) (vgl. Kapitel 8).

 

Weitere Indikatoren

Nur wenige öffentlich-rechtliche Vorsorgeeinrich-tungen verwenden noch das Leistungsprimat. Per Ende 2021 rechnete eine deutliche Mehrheit der Vorsorgeeinrichtungen (rund 64%, 2020: 56%) mit der Generationentafel. Die grössten Ver-änderungen in der durchschnittlichen Asset Allokation fanden bei den Obligationen CHF (-1.7%-Punkte) und den Immobilien (+1.1%-Punkte) statt. Insgesamt hat rund eine von fünf Vorsorgeeinrichtungen mindestens eine der Ka-tegorienlimiten gemäss BVV 2 überschritten. Eine Überschreitung der BVV-2-Limite muss im Jahresbericht schlüssig dargelegt werden (vgl. Kapitel 11).

 

Technischer Zins

Seit dem Jahr 2009 kann ein kontinuierlicher Trend hin zu sinkenden technischen Zinssätzen beobachtet werden. Dieser setzte sich auch im Jahr 2021 fort. Der durchschnittliche technische Zinssatz verblieb mit 1.47% deutlich über dem noch immer negativen risikolosen Zinssatz von ‑0.14% per Ende 2021. Im Vergleich zum Vorjahr sank der durchschnittliche technische Zinssatz um weitere ‑0.15%-Punkte, während die 10-jährige Bundesanleihe um rund +0.41%-Punkte gestiegen ist. Auch im Jahr 2021 wurden stark variierende technische Zinssätze bei gleichem Anteil technisches Vorsorgekapital Rentner verwendet. Der Anteil technisches Vor-sorgekapital Rentner hatte weiterhin einen einge-schränkten Erklärungsgehalt in Bezug auf die Höhe des technischen Zinssatzes. Die durch-schnittliche Verzinsung der Sparkapitalien der aktiven Versicherten lag zum dritten Mal in Folge über dem Mittelwert des technischen Zinssatzes (vgl. Kapitel 3).

 

Berichterstattung über Nachhaltigkeitsbestrebungen

Schweizer Vorsorgeeinrichtungen kommunizieren ihre Nachhaltigkeitsbestrebungen zunehmend öffentlich. Rund 45% der Vorsorgeeinrichtungen berichteten im Jahr 2021 über ihre Nachhaltigkeitsbestrebungen (+7%-Punkte). Somit setzte sich die kontinuierliche Zunahme der Vorjahre fort. Die beliebtesten Nachhaltigkeitsansätze waren im Jahr 2021 die Integration in die Finanzanalyse (38% der Kassen, die nachhaltig investieren), die Implementierung von Ausschlusslisten (31% der Kassen) und das Betreiben von Engagement (26% der Kassen) (vgl. Kapitel 6). 

 

Vermögensverwaltungskosten

Im Jahr 2021 stiegen die durchschnittlichen Vermögensverwaltungskosten im Vergleich zum Vorjahr von 0.40% (2020) auf 0.42% (2021). Gleichzeitig blieb die Kostentransparenzquote auf unverändert hohem Niveau. Die dargestellte Kostenstruktur bestätigt und unterstreicht den intensiven Preiswettbewerb in der institu-tionellen Vermögensverwaltung innerhalb der Schweiz (vgl. Kapitel 9). 

 

Ausgewiesene Umwandlungssätze

Der durchschnittliche Umwandlungssatz der betrachteten Vorsorgeeinrichtungen ist im Jahr 2021 wiederum gesunken (-0.07%-Punkte), je-doch weniger ausgeprägt als im Vorjahr. Unter Berücksichtigung des Zinsniveaus per Ende 2021 berechnet sich ein ökonomisch neutraler Um-wandlungssatz von 3.77%. Per 31.08.2022 ist der entsprechende Wert auf 4.30% gestiegen. Der durchschnittliche Umwandlungssatz liegt mit 5.39% deutlich darüber. Somit wird ökonomisch betrachtet für die zukünftigen Renten mehr Kapi-tal benötigt, als bei der Pensionierung vorhanden ist. Die Umwandlungssätze per 01.01.2022 wer-den gemäss aktuellem Informationsstand in den nächsten Jahren auf durchschnittlich rund 5.25% gesenkt. Somit sind die zukünftig beschlossenen Umwandlungssätze wiederum auf breiter Basis gesunken (vgl. Kapitel 10).